Rai. Borioni e Laganà: “Privilegiate sorti di dirigenti rispetto a Servizio Pubblico, lavoratori e spettatori”

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L’Amministratore Delegato Rai Fabrizio Salini e il Presidente Marcello Foa

Negli ultimi tempi questo sito utilizza spesso la formula “atmosfera di fine impero” per descrivere tutto ciò che sta avvenendo in Rai, con una sorta di corsa sfrenata a occupare tutto ciò che resta da occupare prima dell’avvicendamento fisiologico del CdA, nato con l’alleanza giallo-verde e superato da tre esecutivi, oltre che sfiduciato dal precedente Governo.

Abbiamo dato per primi la notizia dell’avvistamento del Viceministro leghista Alessandro Morelli a Viale Mazzini, una visita durata diverse ore, e di recente abbiamo sottolineato come – simili a ultimi fuochi – si accumulino nomine su nomine all’insegna della spartizione. Per non parlare della pedissequa pubblicità ai programmi della concorrenza nelle trasmissioni del daytime Rai (e talvolta anche in prima serata) e il mai arginato strapotere degli agenti televisivi e delle società di produzione esterne, più volte stigmatizzato dal Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv).

Riccardo Laganà, Consigliere di Amministrazione in quota Dipendenti, particolarmente attento alle vicende dell’azienda ha rilasciato assieme alla Consigliera Pd Rita Borioni un’intervista a Veronica Marino dell’Adnkronos riassumendo tutte le problematiche di cui sopra.

Quello che vediamo è una enorme confusione che fino a ieri potevamo attribuire al nostro motivato pessimismo o ad una ineffabile casualità. Oggi però vediamo messi in fila, su un articolo in rassegna, tutti i fatti che abbiamo sottolineato nei giorni e nelle settimane scorse. Si vorrebbe anticipare il più possibile i palinsesti autunnali e il Prix Italia; nel frattempo, si posticipano le riunioni del Cda. Si continuano a fare nomine senza criteri minimi di trasparenza e solo quelle che rientrano nei desiderata di alcuni, mentre altri settori strategici sono in attesa da mesi di veder completato il proprio organigramma. Senza parlare poi della presunta vicenda di politici e membri del governo che si aggirano per il settimo piano di Viale Mazzini.”

“Tutto questo – proseguono i due Consiglieri – mentre i canali generalisti sono in crisi di identità e con qualche problema di ascolti nelle fasce più pregiate”. Borioni e Laganà parlano di programmi sospesi (alludendo a Game of Games e ad Anni 20 in imminente chiusura) “nel tentativo di trovare un senso, renderli digeribili agli spettatori o anche solo per non disturbare la concorrenza. Rai 2 si dibatte nella più totale confusione, il portale informativo non riesce a partire, grandi e neonate società di produzione imperversano con programmi di dubbia utilità, scarsa creatività ma di sicuro peso economico per l’azienda di servizio pubblico, senza che si faccia nulla per invertire la tendenza, senza che nessuno paghi il conto di scelte palesemente sbagliate“.

In una suggestiva definizione di quanto sta accadendo, Borioni e Laganà evocano “le ultime ore di resistenza nel fortino assediato, non dai nemici, ma dal normale avvicendamento dei vertici. Quello che mette tristezza è la sensazione che l’attenzione di molti sia rivolta più alle sorti personali o di qualche dirigente, che a quelle collettive del servizio pubblico, delle lavoratrici e lavoratori che iniziano a scioperare perché in seria difficoltà, degli spettatori e fruitori che pagano il canone“.

Alle dichiarazioni dei due Consiglieri, si aggiunge una nota dell’Onorevole Michele Bordo, deputato Pd e componente della Commissione di Vigilanza Rai. “Per il futuro del servizio pubblico dobbiamo aprire una pagina nuova che consenta alla Rai di essere all’altezza delle prossime sfide. Sarebbe già un passo avanti se si evitasse il via vai, segnalato anche dal management aziendale, di una certa politica predatoria. Chissà se è davvero così, se come viene rivelato dagli organi si stampa, a viale Mazzini c’è davvero un via vai di uomini di governo della Lega che avrebbero ricevuto giornalisti e dirigenti. Sarebbe una premessa alquanto infelice e un pessimo incidente di percorso in vista del rinnovo dei vertici aziendali“.

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