Rai, Sergio Ad. Laganà: “Io astenuto perché contrario al sistema di nomine”

Nomine Rai Riccardo Laganà
Riccardo Laganà, consigliere di amministrazione Rai in quota Dipendenti.

di Marco Zonetti

Si è conclusa con tre voti a favore, uno contrario e due astensioni, che valgono come un no, la votazione in consiglio di amministrazione Rai di Roberto Sergio, nuovo amministratore delegato, che non era presente al momento della nomina. A pesare dunque il voto favorevole della presidente Marinella Soldi, che in caso di parità vale doppio. A favore anche Simona Agnes, in quota Forza Italia, e Igor De Biasio, in quota Lega. Contraria Francesca Bria, nominata in quota Pd, mentre Alessandro Di Majo, in quota M5S, e il consigliere Riccardo Laganà, eletto dai dipendenti, si sono astenuti.

Riccardo Laganà ha così motivato la sua decisione: “In linea con le precedenti ratifiche di vertice, ho ritenuto di astenermi, non già per un giudizio di valore sulle professionalità di volta in volta proposte dall’Azionista, bensì per una mia nota contrarietà a un sistema di insediamento della Governance che avviene a causa di una legge ritenuta da più parti affetta da profili di incostituzionalità perché sottrae di fatto al Parlamento quel controllo che la Consulta le aveva attribuito a metà degli anni’70 nelle sue note pronunce“.

E ancora: “Oltre i proclami di rito dettati forse dalla vergogna della solita logica spartitoria – aggiunge -, non c’è mai stata forza politica che, una volta arrivata al governo, abbiac alendarizzato la discussione di un progetto di legge in grado di restituire a Rai indipendenza editoriale, finanziaria e industriale tale da permetterle di affrontare le sfide presenti e future di un Paese che ha necessità di un servizio pubblico autorevole, credibile e indipendente.

“A tutti coloro che si attendevano un mio voto di segno diverso, nell’una come nell’altra direzione, mi permetto di osservare che in questi miei 5 anni di consiliatura ho notato troppa indifferenza ed estraneità ai reali e strutturali problemi dell’azienda”.

“Come cittadino, dipendente e consigliere di amministrazione del servizio pubblico sono ormai esausto da questa solita penosa rincorsa ad accaparrarsi posizioni in forza di una imposta logica di spoil system – afferma ancora -che ha soffocato ogni valutazione di merito e trasparenza e con essa la capacità dell’Azienda nel tempo di essere competitiva, trasparente con i cittadini e giusta verso tutte le sue professionalità. In tale contesto riconosco al collega dott. Sergio di aver avuto con il consigliere dei dipendenti fin dai tempi della direzione radio un rapporto franco e collaborativo, contrariamente ad altri nella sua stessa posizione apicale.

A lui, al suo staff vanno gli auguri di buon lavoro per il rilancio del servizio pubblico anche in previsione della scadenza della concessione nel 2027. Se lo riterrà, sarò sempre a disposizione per qualunque costruttivo confronto per affrontare tutti i temi aziendali lasciati in sospeso e quelli che verranno. Auspico in tal senso massima condivisione degli obiettivi e dei progetti nel rispetto dei ruoli e aree di competenze, elemento che è mancato in precedenza e che ha creato diverse criticità. Le ipotizzate nuove nomine alle direzioni di Genere, Testate e corporate, se necessarie, dovranno essere attuate nella massima trasparenza e sulla base di un progetto specifico di rilancio editoriale ed industriale.

“Su chi ha la responsabilità di governare Rai servizio pubblico, indipendentemente dal momento storico e dal colore politico delle forze che hanno designato i vertici, ricade sempre e comunque il dovere di garantire imparzialità e pluralismo nel senso più ampio che attualmente, sotto il profilo informativo, segna preoccupanti squilibri evidenziati dall’osservatorio di Pavia.

“Il servizio pubblico e l’offerta editoriale – conclude il consigliere Laganà – non sono a disposizione del governo di turno ma devono sempre e comunque essere strumenti per favorire lo sviluppo di consapevolezza e senso critico in ogni cittadino. Da parte mia, in piena autonomia, il mio voto in cda sarà dunque esclusivamente di merito rispetto alle soluzioni proposte, progetti e ai provvedimenti che saranno di volta in volta portati in approvazione“.

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