di Marco Zonetti 🖋️
Le parole del Professore di Sociologia del Terrorismo Internazionale Alessandro Orsini nell’ultima puntata di #Cartabianca riguardo ai “bambini felici in dittatura” hanno fatto emergere tutti i dissidi che spaccano Rai3, ormai senza il minimo controllo nel periodo di transizione che precede il cambio di passo in Rai, ovvero il passaggio dalla spartizione per reti a quella per generi.
Dal prossimo settembre, infatti, #Cartabianca non dipenderà più dalla Direzione di Rai3 bensì dalla Direzione Approfondimento in mano a Mario Orfeo, che sarà operativo di fatto dal prossimo giugno. Al momento dunque è ancora Franco Di Mare a dirigere i programmi di Rai3, ma solo nominalmente.
Ecco perché la sua presa di posizione contro le parole di Orsini, da lui definite riprovevoli, e la sua precedente decisione di stracciare il contratto del docente della Luiss nel programma lasciano il tempo che trovano contro la conduttrice Bianca Berlinguer, che difende come una tigre (e non certo di carta, per usare una citazione cara al suo retroterra comunista) le sue scelte. Lo fece lottando con gli artigli e con i denti per riavere Mauro Corona cacciato dalla trasmissione ai tempi in cui Di Mare era titolare effettivo di Rai3, spuntandola. Figuriamoci adesso in questo periodo di vacatio.
Tanto che, dopo il commento di Di Mare sulle parole di Orsini, Berlinguer si è inalberata ancora una volta, dichiarando: “Trovo, come dire?, bizzarro che il direttore di una rete della Rai prenda le distanze da una trasmissione della stessa rete perché non condivide le opinioni espresse, all’interno di un dibattito plurale, da uno degli ospiti. Opinioni, per altro, contestate assai efficacemente da altri presenti in studio. E trovo ancora più eccentrico che le idee del direttore di rete sulla concezione del pluralismo e sulle sue regole vengano comunicate a un’agenzia di stampa (l’ANSA ndr), senza che, ancora una volta, la stessa conduttrice sia stata consultata in merito“.
Sempre all’ANSA ha affidato il suo attacco a Franco Di Mare il Deputato Gianni Cuperlo, unico dem a difendere Orsini quando gli fu stracciato il contratto dalla Rai, e guarda caso ospite accanto al Professore nella puntata successiva del programma. “Ho partecipato all’ultima puntata di #Cartabianca su Rai 3 e ho espresso le mie opinioni in dissenso esplicito dal professor Orsini. Ho grande rispetto per la Rai, la prima industria culturale del paese, ma trovo stupefacente che il direttore della rete che quel programma ospita lo attacchi in sede pubblica. Mutuando quel film verrebbe da dire ‘Rai, abbiamo un problema!'”.
Il Direttore (ancora per poco) Di Mare può contare sulla difesa del Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi, che scrive su Facebook: “Complimenti al coraggio e all’onestà intellettuale del direttore di Rai3, Franco Di Mare, che denuncia: a #Cartabianca è andata in onda informazione ‘riprovevole’, con le parole di Orsini sui bambini. Ora la Rai sia conseguente: questo non è pluralismo ma becera spettacolarizzazione persino di una guerra e del dramma che stanno vivendo milioni di ucraini. Il Cda e l’Ad Fuortes hanno il dovere di intervenire a tutela della vera informazione“.
Già, il CdA e l’Ad Fuortes. A parte il Consigliere di Amministrazione in quota Dipendenti Riccardo Laganà che esterna assiduamente i propri pareri e palesa costantemente la sua presenza, il resto del CdA Rai sembra composto da fantasmi, visto che non si sente né si legge mai una qualsivoglia opinione da parte degli altri consiglieri in quota Pd (Francesca Bria), M5s (Alessandro Di Majo), Forza Italia (Simona Agnes) e Lega (Igor De Biasio).
La Presidente Rai Marinella Soldi è praticamente desaparecida da mesi, mentre l’Ad Carlo Fuortes è riemerso per rilasciare un’intervista auto-encomiastica al Corriere della Sera per poi tornare subito a rinchiudersi nella roccaforte di Viale Mazzini, ormai più blindata di Fort Knox. Cosa ne pensano i vertici Rai di quanto sta accadendo a #Cartabianca? Cosa ne pensano delle parole di Alessandro Orsini? Cosa ne pensano delle tetragone prese di posizione della Berlinguer che vanno di fatto contro le decisioni dell’azienda? Per ora, da quelle parti, silenzio di tomba.