Shooting the Mafia su Sky Arte. Anzaldi: “E in Rai prolifera il trash”

Letizia Battaglia Shooting The Mafia Sky Arte Michele Anzaldi
Letizia Battaglia in Shooting The Mafia

Shooting The Mafia, documentario della regista Kim Longinotto figlia di un fotografo italiano, racconta vita e carriera di Letizia Battaglia. Una narrazione celebrata nei più prestigiosi festival internazionali del cinema, che posa uno sguardo intimo e privato sulla fotografa palermitana e fotoreporter per il quotidiano L’Ora. In prima linea a documentare le morti e le stragi di mafia, per poi impegnarsi in politica nelle file dei Verdi, continuando sempre a illustrare la quotidianità con i suoi celebrati scatti. Il titolo Shooting The Mafia ha un doppio significato: “fotografare la Mafia” ma anche “sparare alla Mafia”. A sottolineare che documentare l’azione della criminalità organizzata equivale anche a farle in qualche modo del male.

Un personaggio, Letizia Battaglia, classe 1935, d’importanza fondamentale nella Palermo fra gli anni Settanta e Novanta. Per giunta in questi giorni al centro di un inane putiferio mediatico dovuto al servizio fotografico per la Lamborghini, che ha infiammato il dibattito sui social network. Portando infine la fotografa a lasciare il Centro Internazionale di Fotografia di Palermo in polemica con i colleghi e le colleghe.

Michele Anzaldi: “In Rai prolifera il trash”

Il canale Sky Arte si è aggiudicato la prima visione del documentario, trasmettendolo venerdì 27 novembre 2020 in prima serata, suscitando la reazione del Segretario della Vigilanza Rai Michele Anzaldi. Che su Facebook ha scritto: “Il documentario Shooting The Mafia, dedicato alla grande fotografa Letizia Battaglia e alla sua attività in particolare a Palermo negli anni più duri e insanguinati della criminalità, dopo essere passato al Festival di Berlino, al Sundance e al Biografilm, è stato trasmesso in prima visione da Sky Arte e non dalla Rai“.

E precisa: “Ecco un altro episodio concreto che dimostra come il canone vada abbassato perché la situazione del servizio pubblico è ormai totalmente fuori controllo. Ancora una volta non è la Rai ad arrivare per prima, non è la Rai ad essere in prima fila su tematiche che sono pienamente da servizio pubblico. Prolifera invece il trash, come quanto visto a Detto fatto, sebbene il trash ovviamente non possa in alcun modo rientrare nel Contratto di servizio, anzi“.

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