Anzaldi: “La nuova Rai di Draghi-Giorgetti può essere la svolta attesa da anni”

Anzaldi Draghi Rai
Michele Anzaldi e Mario Draghi

di Michele Anzaldi (Tratto da Facebook) 🖋️

L’atto di indirizzo approvato dal Consiglio dei Ministri per il nuovo Contratto di Servizio Rai (qui i dettagli) può rappresentare la svolta che da anni i cittadini aspettano dal servizio pubblico radiotv. L’impegno e il coraggio del presidente Draghi e del ministro dello Sviluppo economico Giorgetti possono davvero portare a quel cambiamento che tanti governi hanno mancato, spesso addirittura voluto mancare. Chiederò al presidente della commissione di Vigilanza Barachini di valutare l’audizione del ministro per l’illustrazione del piano. Tra i punti più rilevanti c’è l’informazione, per la quale le linee guida del governo chiedono un cambio radicale.

Nel documento approvato dal Cdm si chiede di: potenziare il pluralismo informativo e razionalizzare aspetti produttivi del sistema informativo senza dar luogo alla segmentazione editoriale; rafforzare l’offerta di contenuti di approfondimento giornalistico, valorizzandone la specificità e la riconoscibilità nell’ambito dell’offerta editoriale complessiva; garantire, in tutti i contenuti, un’informazione obiettiva, veritiera, pluralista e completa, in particolare attraverso il contrasto alla disinformazione e lo sviluppo di specifici contenuti di natura educativa o didattica idonei a sensibilizzare il pubblico nei confronti dei rischi derivanti dalla diffusione di notizie false; assicurare che i conduttori e i collaboratori di tutti i programmi, anche di infotainment, si attengano, nel trattamento dei contenuti, a principi di competenza, imparzialità e responsabilità nel far conoscere al pubblico idee e informazioni, avendo particolare riguardo allo sviluppo della personalità dei minori. Principi che dovrebbero essere basilari e impliciti per un servizio pubblico, ma che troppo spesso vediamo disattesi, in particolare in alcune trasmissioni Rai.

Decisivo il richiamo alla “razionalizzazione degli aspetti produttivi”, che significa dare finalmente seguito alla riduzione delle direzioni e delle poltrone e al taglio dell’inutile moltiplicazione delle testate giornalistiche, ben sette, un unicum che non ha paragoni in nessun altro servizio pubblico europeo. I richiami alla razionalizzazione della spesa sono ripetuti più volte nel documento del Governo e sarà impossibile per la Rai continuare a sottrarsi e a sprecare denaro pubblico. Un passaggio di fondamentale importanza, introdotto per la prima volta in Rai grazie all’impegno di Draghi e Giorgetti, è quello della misurazione del raggiungimento degli obiettivi. Il Governo impone al servizio pubblico di “assicurare una maggiore cogenza degli obblighi assunti nel contratto di servizio, in particolare attraverso l’introduzione di obiettivi misurabili nonché potenziando le modalità, gli strumenti e gli organi di verifica dell’attuazione dei suddetti obiettivi”.

A fronte di quasi 2 miliardi all’anno di soldi pubblici che riceve dai cittadini, la Rai dovrà raggiungere obiettivi predeterminati e stimabili con precisione, altrimenti credo che sarebbe giusto che il Governo mettesse a gara certi servizi. Su alcuni punti la commissione di Vigilanza, che sarà chiamata a dare un parere obbligatorio sul nuovo Contratto di Servizio, potrà certamente ampliare le garanzie a tutela del patrimonio pubblico, ad esempio con vincoli più netti sulla proprietà delle torri di trasmissione, già contenuti nella Risoluzione approvata nelle scorse settimane.

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