Fedez, Anzaldi rivela: “Rai bloccò i lavori della Commissione di Vigilanza”

Fedez Primo Maggio

di Marco Zonetti

Con la notizia dell’apertura da parte del rapper Fedez del dominio dedicato alle elezioni del 2023, rimbalzata su tutti i giornali e in tutti i notiziari televisivi, è tornato alla mente il caso politico del Concerto del Primo Maggio, quando il cantante denunciò pubblicamente la “censura” della Rai, scatenando un putiferio mediatico e istituzionale.

In sede di Commissione di Vigilanza Rai, durante l’audizione del Direttore di Rai3 Franco Di Mare, vari Deputati e Senatori proposero di convocare il rapper affinché spiegasse le sue ragioni. Di Mare dichiarò che vi erano i presupposti per una querela per diffamazione a Fedez, per il “danno gigantesco” arrecato all’azienda, e si disse in attesa della valutazione dei vertici – allora l’Ad Fabrizio Salini e il Presidente Marcello Foa.

Qualche giorno più tardi, Fedez stesso chiede di essere audito in Commissione di Vigilanza Rai per spiegare la sua versione dei fatti su quanto avvenuto prima del Concertone. E alcuni giorni dopo l’Onorevole Massimiliano Capitanio (Lega) annunciava all’Adnkronos di aver appreso che: “la Rai ha conferito mandato ai propri legali di procedere in sede penale nei confronti di Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, in relazione all’illecita diffusione dei contenuti dell’audio e alla diffamazione aggravata in danno della società e di una sua dipendente (Ilaria Capitani ndr) in occasione del concerto del Primo Maggio”.

Appreso della querela, la Commissione di Vigilanza annullava dunque la sua audizione con il rapper per inopportunità e lo annunciava al diretto interessato che rispondeva sbeffeggiandola con tre emoticon di pagliacci, commentando: “Paura, eh?”.

Colpo di scena: durante la sua ultima audizione in Commissione di Vigilanza Rai, l’Amministratore Delegato Rai Carlo Fuortes ha invece confessato candidamente che la querela a Fedez non c’era mai stata. Confermando così l’ipotesi del Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv), che aveva espresso a VigilanzaTv il sospetto che la querela non fosse mai esistita e che l’annuncio della Rai fosse servito solo come espediente per impedire che la Vigilanza audisse Fedez.

Durante l’audizione di Fuortes in Commissione, tuttavia, gli fu avanzata la proposta di presentare comunque un esposto in sede civile contro il rapper, e pertanto abbiamo chiesto all’Onorevole Anzaldi se vi sono stati degli sviluppi al riguardo.

“Ne ho parlato ieri con il collega della commissione di Vigilanza il Capogruppo della lega, l’onorevole Capitanio – ci confida l’On. Anzaldi – e abbiamo concordato che lui avrebbe rammentato subito la cosa al presidente della Commissione di Vigilanza Alberto Barachini. Il collega Capitanio conveniva con me che quanto accaduto fosse abbastanza grave, e soprattutto un precedente pericoloso per la Commissione di Vigilanza.”

Pericoloso per quale motivo?

Perché la Commissione aveva già avviato la procedura per audire Fedez, ma con l’annuncio della querela ci siamo opportunamente fermati per attendere il lavoro della magistratura al riguardo. Dopodiché, qualche settimana fa, durante la sua audizione, Carlo Fuortes ha rivelato che non era mai stato presentato alcun esposto da parte della Rai. Confermando quindi di fatto che i lavori di una commissione parlamentare erano stati arrestati a vuoto, esponendoci nostro malgrado al ludibrio di Fedez.

Ma la Rai ha poi presentato l’esposto in sede civile contro il rapper?

Stiamo aspettando di saperlo. Resta però il fatto che la Rai ha preso in giro la Commissione di Vigilanza Rai. O ancor peggio, le ha mentito come sul caso di Nicola Sinisi. Questo è insomma il grado di considerazione che la Tv di Stato ha di una commissione parlamentare.

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