Rai, Gasparri e Urso contro Report. Ranucci risponde, Laganà lo difende

Sigfrido Ranucci Report
Sigfrido Ranucci conduce Report su Rai3

di Marco Zonetti

Doppio attacco nel giro di poche ore da parte delle istituzioni a Report e a Sigfrido Ranucci, conduttore della trasmissione d’inchiesta di Rai3.

Durante l’audizione dell’altro ieri in Vigilanza Rai dei direttori Paolo Corsini, responsabile dell’Approfondimento della tv pubblica, e Angelo Mellone a capo dell’Intrattenimento Day Time, entrambi in quota Fratelli d’Italia, si è parlato anche del caso Report, attualmente nel mirino del partito di Giorgia Meloni, attraverso il ministro del Made in Italy Adolfo Urso, che lo ha querelato più volte, e della stessa vicepresidente della commissione, Augusta Montaruli

Fra gli altri interventi, degno di nota quello del senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia che ha sottolineato come “il giornalismo d’inchiesta non avrà più un monopolio, quello di Report, ma ci sarà anche una nuova narrazione con il programma di Salvo Sottile”. Programma che, per la collocazione, è stato per l’appunto definito l’anti-Report

Ma oltre all’endorsement nel confronti di Sottile che egli dice di attendere “con curiosità”, Gasparri non ha risparmiato invece strali contro Ranucci e la sua trasmissione, la quale – secondo il senatore azzurro – dovrebbe essere spostata e messa nel genere “Fiction”, viste le “invenzioni” del suo conduttore. Da segnalare che nessuno in aula, neanche i partiti di opposizione che nei giorni scorsi hanno difeso Report, hanno eccepito su tali dichiarazioni

Le parole di Gasparri su Report non sono piaciute al consigliere di amministrazione Rai in quota Dipendenti Riccardo Laganà, che ha giudicato “irrispettoso che qualche Senatore sottoponga a pubblico ludibrio un giornalista pluripremiato del servizio pubblico, da anni sotto scorta, affermando che il programma Report dovrebbe cambiare genere e spostarsi nel genere Fiction alludendo alla qualità delle inchieste definite “invenzioni” e al lavoro della squadra di Report. Un giornalista e una squadra apprezzata a livello internazionale e dalle Tv commerciali. Affermazione alla quale spiace constatare che nessuno dei presenti ha ritenuto di rispondere per difendere una risorsa del servizio pubblico.”

L’idiosincrasia di Maurizio Gasparri contro Report viene però da lontano. Nel 2020, Sigfrido Ranucci lamentava che il senatore voleva vietare al programma l’utilizzo delle fonti del Consorzio internazionale del giornalismo investigativo, e in una puntata della trasmissione di Rai3 Gasparri “requisì” il microfono all’inviata Claudia Di Pasquale restituendoglielo solo dopo un’ora. Qualche mese fa, quando Report mandò in onda un’intervista a Salvatore Baiardo, Gasparri tuonò: “E che è giornalismo d’inchiesta questo? Mi pare più qualcosa alla Disneyland”. E in una recente puntata de L’Aria che tira estate, in un battibecco con il deputato pentastellato Riccardo Ricciardi sul caso Santanchè, il senatore Gasparri puntualizzò: “Io non mi fido di Ranucci”.

Dopo Gasparri, è stata la volta del ministro del Made in Italy Adolfo Urso, che come sappiamo ha più volte querelato la trasmissione di Sigfrido Ranucci. Il quale confuta alcune dichiarazioni di Urso rilasciate oggi in Vigilanza Rai, durante la sua audizione in merito al Contratto di Servizio. Da notare come Report sia il “convitato di pietra” in tutte le audizioni della Vigilanza, anche se si è chiamati a parlare di tutt’altro. Ma ancor più inquietanti sono i complimenti rivolti al ministro Urso dalla presidente della commissione Barbara Floridia in quota M5s. Ha davvero ascoltato quanto egli ha dichiarato?

In ogni modo, “A distanza di pochi giorni” – scrive Sigfrido sui suoi canali social – “sono costretto a intervenire di nuovo per rettificare quanto ha dichiarato in commissione oggi il signor ministro Adolfo Urso. Non corrisponde a vero che STM abbia presentato denuncia contro Report. La denuncia, come facilmente riscontrabile, è contro ignoti. E riguardava la presunta violazione di corrispondenza, che non è stata commesa certamente da Report, se mai fosse avvenuta. Report ha dato conto semplicemente di un documento, che secondo noi era omissivo e parziale, in base al quale una società quotata in borsa e partecipata dal Mef, avrebbe dovuto riconoscere una consulenza a una signora esterna ai ministeri per favorire l ‘interlocuzione. Questo dovrebbe essere di interesse del ministero partecipante, cioè il Mef”.

E ancora: “Inoltre il Ministro Urso ha fatto gratuitamente riferimento a un’audizione al Copasir, di cui è stato presidente, dell’ex parlamentare Andrea Ruggieri, che aveva chiesto di essere audito in merito a mie presunte minacce. Il ministro però non ha tenuto conto di informare la vigilanza che quell’audizione si è conclusa con un nulla di fatto, così come i due audit scaturiti da quelle vicende. Questo per amore di verità, e visto che nessuno si è degnato di farlo presente”.

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