Rai, Tokyo 2020: il disastro del mancato streaming fu deciso nel 2019 dall’ex assetto giallo-verde

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Fabrizio Salini e Marcello Foa, ex Amministratore Delegato ed ex Presidente Rai

Il Foglio punta il dito sulla Rai con un articolo intitolato “Il disastro olimpico” nel quale sottolinea come le gare di Tokyo 2020 siano trasmesse solo su Rai2 e sulle frequenze Radio Fm e non su RaiPlay. La piattaforma streaming “gioiellino” Rai non viene insomma utilizzata, causando per esempio la perdita della diretta del bronzo del pesista Mirko Zanni, il cui exploit è finito in differita, e così via.

Ma di chi è la colpa di questa scelta bizzarra e suicida? Chi decise di non aggiudicarsi i diritti streaming web di Tokyo 2020? Presto detto. Basta fare un salto sul sito della trasparenza Rai per scoprire che, nel dicembre 2017, su proposta dell’allora Direttore Generale Mario Orfeo, il Cda approvò l’accordo con Discovery sulla trasmissione delle Olimpiadi. Accordo che prevedeva la possibilità di scelta per la Rai – entro il 15 giugno 2019 – tra due pacchetti: uno con i diritti per simultanea e streaming web, e uno senza.

Dissolvenza: il 30 maggio del 2019, con Marcello Foa Presidente Rai e Fabrizio Salini Amministratore Delegato, il Cda nato in assetto giallo-verde scelse il secondo pacchetto, ovvero quello senza i diritti per simultanea e streaming web. Il motivo addotto dalla gestione Salini-Foa per la decisione fu quello di risparmiare 20 milioni di euro… già, peccato poi tutto il denaro sperperato in tre anni di mandato (vedi la recente analisi della Corte dei Conti).

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