di Marco Zonetti 🖋️
Il “simbolo delle Brigate Rosse”, la stella a 5 punte disegnata nell’ascensore del Tg2, è frutto di un semplice atto vandalico e non costituisce una “minaccia brigatista” come invece era stato ventilato qualche settimana fa. Fin dal momento della denuncia da parte della testata giornalistica Rai, con gara di solidarietà istituzionale al Direttore Gennaro Sangiuliano e apertura di un’inchiesta da parte di Digos e Procura di Roma, erano emersi peculiari elementi che facevano seriamente dubitare di qualsivoglia pericolo. L’incriminata stella a 5 punte era infatti già presente sull’ascensore fin dal 5 dicembre 2019, come attestava il selfie pubblicato in tale data dalla giornalista del Tg2 Maria Leitner con il simbolo bene in vista inciso sull’ascensore. Altri selfie scattati sullo stesso ascensore da Leitner e dalla conduttrice di Tg2 Post Manuela Moreno confermavano la presenza della stessa stella anni prima della denuncia. E allora come mai nessuno l’aveva denunciata prima? Possibile che non se ne fosse accorto nessuno?
Dopo tale scoperta, per la quale non era stato necessario scomodare Sherlock Holmes ma semplicemente esaminare i profili pubblici Instagram di alcune giornaliste del Tg2, il sindacato USIGRai aveva invitato a determinare l’identità di chi avesse fatto fare una tale figuraccia al Tg2 e all’azienda nella sua totalità, e il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi aveva presentato un’interrogazione alla Rai per sapere se Viale Mazzini avesse dato seguito alle richieste dell’USIGRai per verificare la tempistica della denuncia e, nel caso, quale fosse l’esito dell’indagine.
Domande che hanno avuto finalmente una risposta, seppur tardiva come segnala lo stesso Onorevole di Italia Viva. “Dopo un silenzio durato 20 giorni” scrive il Deputato su Facebook, “solo ora la Rai derubrica la presunta ‘intimidazione brigatista’ al Tg2 a semplice ‘atto vandalico’ e non dice nulla sul fatto che quel simbolo fosse presente da anni nell’ascensore del Tg2, almeno dal 2019, come hanno confermato le foto pubblicate sui social da diversi giornalisti della testata. È quanto si legge nella risposta alla mia interrogazione parlamentare”.
E Michele Anzaldi invita la Presidente Marinella Soldi e l’amministratore delegato Carlo Fuortes a chiedere “scusa alle tante autorità istituzionali, a partire dai presidenti delle Camere Fico e Casellati, ai ministri, ai capigruppo e agli esponenti politici, spinti a esprimere solidarietà al direttore del Tg2 Sangiuliano su un oscuro equivoco, se non addirittura un vero e proprio inganno”.
“Perché quel simbolo – prosegue il Segretario della Vigilanza Rai – è stato denunciato proprio in quel momento, sebbene fosse presente da anni nell’ascensore? Ha a che vedere con il procedimento disciplinare che era in corso sul Direttore e ha portato poi alla sanzione dopo il comizio alla convention di Fratelli d’Italia?“.
Michele Anzaldi non si placa: “La Rai è stata esposta ad una figuraccia imbarazzante, nel silenzio della redazione del Tg2 che si presume fosse perfettamente a conoscenza della presenza già da tempo di quel simbolo nell’ascensore. Il Cdr, che in una nota parlò di ‘ritorno a tempi bui’, non ritiene di doversi scusare con le massime cariche istituzionali? L’Usigrai ha chiesto ‘opportune verifiche per capire chi e perché ha esposto una intera testata, e l’azienda tutta, a questa pessima figura’: l’azienda perché non ha avviato queste verifiche? Tutti quei mezzi di comunicazione che hanno dato ampio risalto alla notizia della presunta “minaccia brigatista” al Tg2, ora diranno che si è trattato fortunatamente per la redazione solo di una bufala, come conferma la stessa Rai?“.