Striscia: “Rai dorme sulla cultura e la concorrenza miete successi”

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Questa sera, la nuova puntata di “Rai Scoglio 24” (il canale di Striscia “dedicato” alla Rai) con il suo inviato Pinuccio affronta il tema delle produzioni culturali della Tv di Stato.

VigilanzaTv, rilanciata da Dagospia, ha aperto il caso su Sanpa, docu-serie Netflix che racconta luci e ombre della comunità di San Patrignano. Una produzione di successo costruita però per il 90% su immagini di repertorio di proprietà Rai. Da più parti, in primis il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi, ci si è chiesto se questa non sia stata un’occasione perduta: un tema molto sentito, parte della storia recente del nostro paese, colpevolmente trascurato dai vertici Rai e “regalato” a un concorrente.

Eppure la struttura di viale Mazzini in ambito “culturale” dovrebbe essere più che sufficiente per non farsi sfuggire queste opportunità: in organigramma pagano un direttore Documentari Rai, un direttore Teche Rai e una sfilza di vicedirettori.

Pochi giorni e nuove polemiche, anch’esse fatte scoppiare da VigilanzaTv. Sul sito Rai viene lanciato “Il nostro Eduardo”, un documentario presentato come “inedito e intimo” su De Filippo e mandato in onda in seconda serata sulla prima rete. Peccato che fosse un prodotto Sky, già trasmesso sulla piattaforma privata poche settimane prima.

Gran bello scivolone. Ma in Rai sono abituati, soprattutto dopo aver perso la prima intervista dell’anno a Papa Francesco realizzata e trasmessa da Mediaset.

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