di Marco Zonetti 🖋️
Ci siamo occupati già più volte del fenomeno FantaSanremo 2022, dipanatosi parallelamente al Festival della Canzone Italiana e che ha portato in meno d’un mese oltre due milioni di visualizzazioni al sito sponsorizzato da Sky, sito le cui pagine dal 30 gennaio al 5 febbraio sono state visitate ben 17.949.969 volte. Il gioco promosso a spron battuto anche dal Tg1 e dai talk show Rai, nonché sul palco dell’Ariston di fronte a milioni di spettatori, ha indubbiamente agito da enorme cassa di risonanza per la concorrenza, ovvero Sky, la cui offerta relativa alla “fibra” con testimonial Zlatan Ibrahimović era in bella mostra sul sito ogni volta che gli utenti vi si collegavano.
Intervistato da VigilanzaTv al riguardo, Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, sottolineava al riguardo: “Appare stupefacente, se fosse confermato tutto ciò, che gli artisti si siano prestati supinamente a questa operazione pubblicitaria occulta. E, nel caso, sarebbe interessante anche sapere se Pippo Baudo fosse al corrente che il suo nome veniva utilizzato per un’operazione a fini commerciali”. Alludendo al fatto che, al FantaSanremo si giocava con il “Baudo”, moneta virtuale ovviamente ispirata a Pippo Baudo. Michele Anzaldi ha poi scritto una lettera al Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti evidenziando come, FantaSanremo a parte, il Festival di quest’anno sia stato un’immensa cassa di risonanza per la concorrenza di Sky, ma anche di Netflix, di Disney + e così via.
Tornando al gioco sanremese, visto il successo dell’operazione, il fenomeno proseguirà in occasione dell’Eurovision Song Contest organizzato dall’Italia e in onda sempre su Rai1, ipotizzando di acquisire con il già battezzato FantaEurovision una risonanza europea, con cifre ovviamente esponenzialmente moltiplicate. Chi ci guadagna? ci siamo chiesti. La Rai e Sky hanno un contratto e quindi la Tv pubblica incamera introiti utili a rimpinguare le casse in rosso? Oppure è solo la concorrenza a trarne profitto? Viale Mazzini dovrebbe fare trasparenza al riguardo.
Ma le implicazioni non sono soltanto economiche. Abbiamo infatti chiesto un parere sul FantaSanremo (e sul previsto FantaEurovision) a Remigio Del Grosso, Rappresentante AgCom nel Comitato Media e Minori, che ci ha risposto: “Sono decisamente contrario – anche in qualità di membro dell’Osservatorio della Regione Lazio sul GAP, decaduto da qualche mese e non ancora ricostituito da Zingaretti – a tutti i giochi inventati per incrementare le visite al proprio sito web pieno di pubblicità e che richiamano in qualche modo il deleterio e pernicioso sistema di scommettere su qualsiasi cosa“.
E il dottor Del Grosso ci ha precisato: “Sono convinto che tale pratica si traduca in un pericoloso incentivo per i giovani ed i meno giovani, a tentare la fortuna impegnando moneta finta o reale. Non è un caso che da quando è stata vietata la pubblicità del gioco d’azzardo, si siano moltiplicate le iniziative cosiddette “fun” che, a pensar male, sembrano suggerite proprio dalle società che gestiscono i siti di scommesse. Così come si sono moltiplicati, negli stadi ed in tv, le pubblicità dei siti “informativi” sportivi con lo stesso marchio di società bet. Anche nel caso del FantaSanremo si fa riferimento, infatti, al termine “fantaquotazioni” che richiama inequivocabilmente il sistema delle scommesse in danaro reale, costituendo una specie di assuefazione alla pratica bet.”
Parole che dovrebbero far riflettere e che, alla luce del fatto che lo stesso Tg1 ha ampiamente promosso il FantaSanremo con tanto di interviste a ragazzini, gettano una luce inquietante su tutta l’operazione.