Rai bastonata dalla stampa francese. Anzaldi: “Cda delegittimato in Italia e all’estero. Ora dimissioni”

Di Marco Zonetti

Anche la stampa francese bastona la Rai. Traduciamo di seguito un articolo di Les Echos pubblicato questa mattina a firma di Olivier Tosseri, corrispondente della testata a Roma.

Nommés par l'exécutif populiste M5S/Ligue il y a deux ans et demi, l'administrateur délégué Fabrizio Salini et le président Marcello Foa ne seront pas reconduits dans leurs fonctions.
Ph. Miguel MEDINA/AFP

Crisi aperta alla Rai, televisione pubblica italiana

Il governo ha deciso di liberarsi dei dirigenti che non sono riusciti a risanare la situazione finanziaria del gruppo audiovisivo pubblico. La cui audience è in calo, quando invece la crisi sanitaria fa crescere quella dei suoi concorrenti

Di Olivier Tosseri

Il servizio pubblico audiovisivo italiano è malato. E i suoi sintomi noti e antichi: calo costante di ascolti, pubblico sempre più vecchio, grave indebitamento. Prima di decretare la bancarotta finanziaria dell’impresa il cui debito è balzato dai 251 milioni di euro a fine 2018 ai 537 milioni di euro a fine 2019, il governo ha preso atto di quanto concerne la gestione dei suoi vertici.

Nominati dall’esecutivo populista M5s-Lega due anni e mezzo fa, l‘Amministratore Delegato Fabrizio Salini e il Presidente Marcello Foa non saranno rinnovati nelle loro funzioni e lasceranno il loro incarico la prossima primavera. «La situazione finanziaria della Rai non ha fatto altro che peggiorare in questi ultimi anni». La constatazione del Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è confermata da un’analisi dell’Osservatorio sui conti pubblici.

Nel periodo compreso fra il 2013 e il 2019, le entrate sono diminuite di 135 milioni di euro, in parte a causa del calo degli introiti pubblicitari e delle attività commerciali legate in particolare alle produzioni cinematografiche. I costi d’impresa, dal canto loro, si sono ridotti di soli 55 milioni di euro malgrado le promesse di un maggior rigore nella gestione dei conti della Rai con i suoi 13mila dipendenti.

E la gestione del tandem Salini/Foa ha suscitato le critiche del ministero dell’Economia, fondate sulle cifre del primo semestre 2020. Le entrate complessive si sono ridotte del 9% e i ricavi pubblicitari del 15%. La riduzione dei costi legata al personale si è ridotta solo dell’1.5%. Pure, qualche giorno fa il consiglio di amministrazione ha ratificato la nomina di 18 vicedirettori raddoppiandone il numero.

Invecchiamento ed erosione del pubblico

Il quotidiano La Repubblica è riuscito ad avere accesso a uno studio riservatissimo della direzione marketing della Rai. Studio che illustra un calo negli ascolti dei canali del servizio pubblico a fronte di una crescita di quelli del gruppo Mediaset e di altri network privati.

Il lieve vantaggio della Rai sui suoi concorrenti è dovuto soltanto all’invecchiamento del pubblico in un Paese in profonda crisi demografica. L’età media dei suoi telespettatori è passata dai 53 del 2017 ai 55 anni e resta leader fra gli ultra45enni quando invece Mediaset domina le fasce d’età inferiori.

La cosa più sorprendente è che la lenta e costante flessione del pubblico si è verificata durante il lockdown quando i telespettatori erano fissi davanti al piccolo schermo… La Rai ha perso l’0.8% di audience in prima serata e lo 0.7% nelle 24 ore, mentre Mediaset è cresciuta rispettivamente dell’1.7% e dello 0.3%.

In una lettera inviata di recente ai parlamentari italiani, Fabrizio Salini espone la gravità della crisi. Se il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo e del Campionato Europeo di calcio ha permesso di risparmiare 135 milioni di euro in diritti di messa in onda, la crisi Covid ha causato una perdita di 200 milioni di euro. L’amministratore delegato della Rai avverte dunque che «la situazione economico-finanziaria per il 2021-2023 potrebbe essere compromessa con rischio d’incidere sui posti di lavoro.»

Olivier Tosseri (traduzione di Marco Zonetti)

Il commento di Michele Anzaldi

Abbiamo chiesto al Deputato Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, un commento sull’articolo di Les Echos. “Dopo l’intervento chiaro e decisivo di Gualtieri in Vigilanza” dichiara l’on. Anzaldi, “come avevo detto, l’unica soluzione sono le dimissioni del CdA, ormai totalmente delegittimato in Italia e da questa mattina anche in Europa. Chi del resto tratterebbe o prenderebbe un impegno con un Cda in scadenza e delegittimato in Commissione di Vigilanza e sulla stampa nazionale e internazionale?”.

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