Rai, intervista ad Anzaldi: “Disservizi mai visti. Draghi e i nuovi vertici pongano fine alla deriva dei nominati da Conte”

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Rocco Casalino e Giuseppe Conte

Di Marco Zonetti

La Commissione di Vigilanza Rai, all’unanimità in Ufficio di Presidenza, ha deciso di inviare alla Rai da parte del Presidente Alberto Barachini una lettera-interrogazione per avere chiarimenti sulla scriteriata scelta che ha portato a quello che molti giornali hanno per l’appunto definito il “disastro olimpico” da parte della Tv pubblica sovvenzionata dal canone, e per capire chi e quanti furono quei dirigenti che avallarono la scelta di non trasmettere le gare olimpiche in diretta streaming su RaiPlay. Come da noi ricostruito, la decisione fu presa dalla gestione Fabrizio Salini-Marcello Foa nel 2019, e VigilanzaTv ha chiesto al Segretario della Vigilanza Michele Anzaldi dettagli sulla questione e sull’intervento della Commissione al riguardo.

Onorevole Anzaldi, la Commissione di Vigilanza ha deciso di chiedere chiarimenti alla Rai sul mancato acquisto dei diritti per lo streaming delle Olimpiadi. Che risposta vi aspettate dai nuovi vertici?

Il mancato acquisto dei diritti per lo streaming delle Olimpiadi, deciso dal vecchio Cda giallo-verde, rappresenta un disservizio senza precedenti della Rai per un evento sportivo così importante e anche un incredibile danno di immagine per il servizio pubblico. Una decisione che porta la firma di Salini e Foa, che oggi fortunatamente sono fuori dall’azienda, ma non furono solo loro a decidere, ci fu ovviamente il lavoro preparatorio e l’avallo di tutta la catena di comando dell’azienda, dirigenti che magari hanno lo stipendio fino al massimo consentito dal tetto di 240mila euro e che oggi sono ancora chiaramente al loro posto. Ecco, il presidente Barachini ha ricevuto mandato dalla commissione per chiedere alla Rai una relazione dettagliata su chi decise, quali passaggi furono fatti, quali motivazioni sono state date.

Il mancato streaming non è la sola critica che i telespettatori stanno avanzando in questi giorni alla gestione Rai delle Olimpiadi, ci sono anche i buchi come quello sul bronzo a Mirko Zanni da lei denunciato. Avete chiesto spiegazioni anche su questo?

Dalla Rai ci attendiamo spiegazioni su tutto, non soltanto sulla vergogna di Rai2 da giorni oscurata su Raiplay. Una maxi spedizione da oltre 200 persone, di cui 71 giornalisti, non è bastata ad evitare buchi clamorosi, come quello su Zanni, ma anche sulle partite di basket dell’Italia, per le quali sono stati persi anche interi tempi. Inspiegabile anche la scelta di mantenere il Tg2 delle 13, nel pieno delle gare, quando in occasione di grandi eventi sportivi la Rai ha sempre spostato anche i notiziari.

Questa vicenda contribuirebbe, secondo quanto lei ha dichiarato, a rendere urgente una rivalutazione del canone in bolletta. Perché?

La pessima gestione dei diritti per le Olimpiadi è solo l’ultimo episodio di una gestione scriteriata del servizio pubblico andata avanti in questi anni. La Rai continua a bruciare soldi in sprechi, in nomine, nel record mondiale dei vicedirettori fatto segnare dai vertici scelti da Conte, poi quando c’è da fare davvero servizio pubblico, ad esempio con l’acquisto dei diritti per le Olimpiadi o per la Coppa Italia di calcio, i vertici preferiscono risparmiare. E questi soldi risparmiati che portano ad un mancato servizio dove finiscono? Ad esempio nella moltiplicazione dei direttori, come accaduto con Isoradio e Rai Pubblica Utilità, non certo al miglioramento della qualità. Basta, questa deriva deve finire, il Governo Draghi e i nuovi vertici Fuortes-Soldi hanno il dovere di intervenire.

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