Di ieri l’ennesima farsa Rai dell’intervento del Presidente Marcello Foa che ha preso le distanze dalle scuse dell’azienda a Nicola Morra. Scuse contenute in cinque righe striminzite scritte non si sa da chi e lette durante la trasmissione Mezz’ora in più da Lucia Annunziata. Culmine di una settimana a base d’infuocate polemiche su tutorial sessisti alla vigilia della Giornata contro la violenza sulle donne, repliche ancor più sessiste, cancellazioni in extremis di siparietti con scosse di natiche effettuate dallo stesso Amministratore Delegato e non dal direttore di rete. Uno strazio, insomma.
Una Governance allo sbando
“Il ticket Salini-Foa fa disastri quotidiani” scriveva ieri Massimo Giannini nel suo editoriale sulla Stampa, e non vi è giorno in cui il Segretario della Vigilanza Rai Michele Anzaldi non solleciti il Ministro Gualtieri a mettere subito in atto l’ingiunzione di sfratto ai vertici della Tv pubblica, così da scongiurare l’eventualità che vengano prorogati. Gli stessi dipendenti Rai, stremati, invocano il rinnovo della Governance, e a difendere Salini sono rimasti solo i grillini. E forse neanche più loro, stando alle notizie degli organi di stampa. Sta di fatto che in Rai l’esasperazione e lo sbando sono tali che ogni giorno scoppia almeno un “caso” che getta i vertici nella bufera.
Il risveglio de La Repubblica
Sul quotidiano La Repubblica – rimasto in silenzio per mesi e mesi osservando tacitamente dipanarsi lo scempio Rai e ridestandosi magicamente dopo l’intervento del Ministro dell’Economia in Vigilanza – si parlava di trattative tra Salini e Gualtieri. Il primo sarebbe pronto a lasciare l’ormai per lui insostenibile poltrona di Ad Rai prima della scadenza fisiologica del giugno 2021 in cambio di un’altra poltrona di peso da qualche altra parte. In soldoni, malgrado i danni fatti all’azienda dal punto di vista economico e culturale (basti pensare alle parole di Michele Santoro che, rispetto a questa Rai, rimpiange perfino quella dell’editto bulgaro berlusconiano), Salini verrebbe premiato con un’altra carica in un’altra società pubblica.
Di male in peggio
A parte che, in un Paese normale, il “ticket Salini-Foa” sarebbe già stato mandato a casa da tempo; ma riteniamo fermamente che a capo di un’azienda debba andare un professionista meritevole e non qualcuno che baratti una poltrona per un’altra. Pur augurandoci che l’avventura di questa Governance Rai finisca il più presto possibile, speriamo vivamente che la notizia sia priva di fondamento. Del tutto consapevoli che, conoscendo le dinamiche politiche italiane, quando si pensa male non solo ci si azzecca, ma si è condannati a veder accadere anche di peggio.