“Rai tace sui compensi di Scanzi a #Cartabianca”. Denuncia di Anzaldi

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La risposta che la Rai ha inviato in Vigilanza all’interrogazione dell’On. Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza, su #Cartabianca e gli opinionisti a pagamento rappresenta – scrive il Deputato di Italia Viva su Facebook – “il trionfo dell’opacità, ai limiti dell’omertà: roba da restare allibiti. Nella Rai dei 5 stelle, guidata ancora per poche settimane dall’amministratore delegato Salini scelto da M5s, c’è una sorta di segreto di Stato sul compenso di Andrea Scanzi come opinionista di Rai3. Perché?”

E ancora: “La Rai si è rifiutata di chiarire, nella risposta alla mia interrogazione presentata in Vigilanza, quanto il giornalista de Il Fatto quotidiano venga retribuito per la sua presenza fissa a Cartabianca. A precisa domanda, la Rai ha risposto che il compenso di Scanzi “è in linea con quello percepito da giornalisti che svolgono analoga attività professionale”. Ma che significa? Perché questa opacità? Perché questa mancata trasparenza? Che ne pensano Beppe Grillo, Fico, Di Maio, Di Battista?“.

L’On. Anzaldi prosegue: “Visto che la Rai si rifiuta, sia direttamente Scanzi a fare trasparenza e dire quanto viene pagata ogni sua ospitata, come fece Mauro Corona quando rivelò di prendere 500 euro a puntata (20-22mila euro a stagione). Sugli opinionisti a pagamento nelle trasmissioni del servizio pubblico che aspettano l’Ordine dei Giornalisti, la Fnsi e l’Usgrai ad aprire un’indagine, magari sollecitando anche l’Agcom della cui attività ormai da mesi si sono perse le tracce? Nella risposta all’interrogazione, la Rai però tocca anche un’altra incredibile vetta del livello di faziosità raggiunta: l’azienda rivela che Scanzi è l’unico giornalista a venire retribuito come opinionista da #Cartabianca. E questo sarebbe rispetto del pluralismo? E’ normale che l’unico opinionista pagato sia un giornalista fortemente schierato, di certo non un campione di equilibrio e imparzialità?”

Ma non è finita: “C’è poi un ulteriore punto di opacità. Avevo chiesto se l’ennesima intervista di Bianca Berlinguer contro la Rai sul caso Corona, rilasciata a La7 lo scorso 24 gennaio, fosse stata autorizzata dall’azienda, come prevedono le regole interne. Su questo la Rai ha evitato di rispondere, di fatto confermando che anche questa intervista non era stata autorizzata, come le precedenti. Alla luce della denuncia fatta dal direttore di Rai3 Franco Di Mare in commissione di Vigilanza a dicembre, quando disse di aver chiesto all’azienda di bloccare queste continue violazioni della conduttrice, sarebbe doveroso che il presidente della commissione Barachini ne chiedesse conto ai vertici aziendali”.

“Di certo” – conclude il Segretario della Commissione di Vigilanza – il ritorno al rispetto del pluralismo e della deontologia professionale in Rai sarà una delle missioni più difficili per il nuovo Governo Draghi, una sfida quasi impossibile per chi avrà le deleghe alle Telecomunicazioni e all’Editoria“.

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